
i libri
Sono anni che impiego il mio tempo all’interiorità, “all’Essere” piuttosto che “ad Essere”.

Leggere è fondamerntale, perdersi è facile.
Tutto appare tremendamente reale. L’unica cosa che risulta essere reale però, è la sofferenza raggiunta da ogni singolo essere umano. Non una sofferenza fisica, egli ha risolto in parte questo problema magari dovuto spesso a delle malformazioni di alcune parti del corpo umano e al deterioramento del fisico stesso quando invecchia oppure con incidenti di vario genere. La scienza e la medicina hanno oltrepassato i confini in questo campo, risolvendo tante questioni inerenti a questo tipo di sofferenze. Quella che ancora oggigiorno non ha saputo rimediare, amplificando sempre di più i disagi derivanti, è la sofferenza psicologica. Seppur vi sono luminari psicologi e psichiatri che cercano di alleviare il problema con i propri metodi e prescrizioni, costoro possono solo descrivere effimere soluzioni fatte da farmaci e filosofie legate a traumi da dover superare mentalmente. Quando tutto manca si ricorre ai calmanti. I farmaci e qualche seduta per descrivere ciò che starà vivendo il paziente, così comunemente definito, non possono colmare il dolore presente persino in colui che cerca di guarire il paziente. Come già detto, la scienza, la medicina, la filosofia o qualsiasi altro dogma, non possono dissipare la sofferenza accumulata nella psiche, tuttavia esse diffondono la macchia d’olio che si espande continuamente nel cervello dell’individuo. Un dolore che risulta essere impercettibile all’intelligenza della medicina e di qualsiasi altra scienza, compreso le religioni che hanno ancor’oggi il compito di cercare la pace e l’amore in ideologie e testi sacri scritti e riscritti ogni qual volta quel dolore non è stato risolto. Nonostante i passi avanti della scienza e della medicina, tale dolore muta in nuove forme intrinsecate nell’interiorità degli individui, restando un dolore inconscio e vivo negli uomini di qualsiasi rango e ceto, persino nel dottore o nello scienziato stesso che studia la sofferenza. Esso agisce nell’inconsapevolezza, si aziona indisturbato nella psiche degli uomini condizionandoli, influenzandoli e soggiogando intere comunità e popolazioni, ovvero il mondo intero. L’uomo ne resta decisamente vittima. Annientato e annichilito vive una realtà immaginaria che lo imprigiona nella dimensione del dolore psicologico inconscio. Una simile sofferenza può dimorare soltanto se c’è assenza di consapevolezza che quando è presente e vigile trasmigra in amore e vitalità conducendo l’essere in ciò che è realmente la vita nella propria totalità e essenza. Una beatitudine infinita che non comprende alcunché di sofferenza inconscia, perché ove c’è vita e amore non può esserci nessun tipo di sofferenza psicologica che annichilisce. Oggi, un uomo beato prima di arrivare ad una consapevolezza simile e concreta, attraversa il dolore psicologico descritto, è inevitabile che ciò accada. La pace, l’amore, la beatitudine, racchiudono quello che è il ciclo della vita, alla quale deve essere coscientemente il principio primordiale degli uomini. Soltanto così potremmo dire di stare vivendo consapevolmente la vita, che allo stesso modo di un fiume con il mare, l’uomo con l’amore attraversa la materia e sfocia nell’universo.
Sono anni che impiego il mio tempo all’interiorità, “all’Essere” piuttosto che “ad Essere”.
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