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Leggere è fondamerntale, perdersi è facile.

"Non farti trascinare dall'Onda sociologica. Essa vuole conformarti per fini a se stessi, tu sei molto di più di ciò che la società vuole che tu sia"
Autore

Antonio Giardino

Le società si perpetuano

Il mondo continua a perpetuarsi nello stesso modo, e gli uomini non osano cambiare niente affinché qualcosa di utile possa avvenire nell’anima, ovvero dove realmente vi è il problema. In pratica si scannerizzano, ossia i ragazzi adoperano tutti lo stesso linguaggio, in egual modo si vestono, quindi il modo in cui si approcciano alla natura e alla vita è una fotocopia che si sdoppia da generazione in generazione.

Cosa ci sarà mai di sbagliato in questo? Se una fabbrica di auto investisse miliardi di euro in una macchina che non avrà alcun successo, e dopo anni continuerebbe a fabbricare lo stesso modello tentando di venderla con la stessa metodologia, significa che è destinata a fallire palesemente senza provare nemmeno a cambiare strategia, bensì l’azienda fallisce e ne resta inconsapevolmente immutata. La stessa fabbrica se volesse rinnovarsi per iniziare a fare modelli al quanto diversi da quelli che non hanno ottenuto alcunché di successo, dovrebbe iniziare a cambiare l’ingegnere e poi la mentalità di vendita, attraverso strategie di marketing studiate e via dicendo potrà percorrere una strada verso una possibile ripresa. Dunque ritornando alle generazioni di oggi e di ieri, ovvero questa società che si è costruita ieri e che si perpetua nel presente, è di fatto una macchina che non ha avuto nessun tipo di successo nell’amore e nella pace dei sensi. Questo fallimento e insuccesso, lo manifesta quotidianamente, lo testimonia anche il modo in cui gli uomini vivono la vita con tutti i conflitti che ne derivano, generando pericoli per se stessi e per gli altri.

I ragazzi ad un certa età dovrebbero essere come un fiore che sboccia, bello, profumato, luccicante, invece la società li appassisce senza fornire alcuna possibilità per poter sbocciare naturalmente. In veste di Genitori, insegnanti, politici, quali sono le nostre azioni in quanto uomini definiti responsabili? In cosa pensiamo che consisti la responsabilità? Paradossalmente contribuiamo a costruire nuove stampanti digitali per fotocopiare le nuove generazioni, continuiamo a produrre auto che non sono commerciali né tanto meno utili al mondo intero per proteggere quello che è l’ambiente e l’ecosistema. Accettiamo tutto questo senza opporci. Amici cari, non è di scienza che parliamo né di filosofia come tanti di voi suppongono, è la nostra misera vita che manifesta un distaccamento netto da ciò che è la vera relazione fra l’anima e la vita.

Perché ci sentiamo responsabili della nostra salute odiando così chi non indossa la mascherina? Mentre costruiamo una società che include il pericolo stesso di diffondere qualsiasi tipo di virus? Una verità talmente tanto palese che non bisognerebbe nemmeno parlarne per quanto è già chiara, eppure si fa seriamente fatica a comprendere quanto non siamo responsabili verso ciò che è la vita. Il bambino nasce, mentre cresce e si prepara a sbocciare accade che la coscienza diviene distorta e poco autonoma. È a questo punto che succede, l’anima non incontra l’energia del sole per aprirsi e si appassisce. Il genitore inizia a lamentarsi che il proprio figlio non obbedisce più, inizia ad aver paura per il futuro dell’adolescente. Inizierà in questo modo un’autonomia illusoria, guidata da un altro individuo che riferisce tutto quanto egli dovrà contemplare. Come un fiore appassito che si sgretola e non produce nessun nettare ne ossigeno per la terra, l’adolescente si dissiperà nella dimensione terrena che si disperde nell’intero universo. L’uomo, nelle vesti di responsabile genitore, accetterà i comportamenti del figlio senza porsi nessuna domanda in merito, e poco dopo ne sarà paradossalmente fiero seppur comprende che qualcosa non sta andando come dovrebbe andare. Analizzando i fatti fino in fondo, notiamo che gli stessi uomini sgridano i figli le prime volte perché privi di ogni conoscenza di responsabilità, così lasciano trascorrere non appena si convincono che è tutto normale e che sono essi ad essere regrediti. Si diventa deboli, automi. Consapevoli di sbagliare in alcune circostanze non comprendiamo più cosa è giusto e cosa è sbagliato, facciamo definitivamente parte del sistema.

Ora mi chiedo, siete consapevoli di quanto siamo responsabili di ciò che accade nel mondo?

Se accettiamo tutto senza opporci in prima persona con indagini accurate e un serio lavoro su di sé, attraversando in questo modo un analisi sana della questione delle responsabilità portandone infine un esempio per le nuove generazioni, che tipo di genitore e uomo mi posso reputare? In uno stato di inconsapevolezza quale realmente siamo, nessuna responsabilità potrà mai essere autentica con ciò che è la vita. Abbiamo contribuito in cantiere a costruire questa società e stiamo lasciando le basi per le prossime, è senza comprendere prima cos’è la vita nessun cambiamento vitale potrà mai accadere affinché la terra si riserva nell’amore e nella pace.

 

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